3 mosse per realizzare un sito web aziendale inutile

La diffusione della rete e dei social network, è fondamentale che ogni impresa mostri la propria presenza sul web tramite la creazione di un proprio sito. Tuttavia è necessario che tale sito non solo esista, ma sia anche funzionale alla vendita di prodotti e all’aumento della visibilità.
tempo di lettura: 5 minuti
Autore: Cristian Krizman
Web Designer, Art Director, Developer

Da alcuni anni ormai, con la diffusione della rete e dei social network, è fondamentale che ogni impresa mostri la propria presenza sul web tramite la creazione di un sito. Eppure, vista l’alta competitività e il sovraffollamento di pagine simili, è necessario che tale sito non solo esista, ma sia anche funzionale alla vendita di prodotti e all’aumento della visibilità. Dunque alcune scelte, se prese con coscienza, possono fare la differenza e rendere una piattaforma aziendale più interessante e professionale delle altre.

Così la domanda sorge spontanea: come fare? Attorno alla creazione di siti aziendali si sono diffuse dicerie e opinioni non sempre rispondenti alla realtà. In particolare, vediamo tre mosse da non compiere assolutamente se non si vuole rendere la propria pagina inutile.

Realizzazione siti web aziendali: da dove partire?

“Io lo metto online, poi qualcuno mi vedrà e, magari, comprerà i miei prodotti”

Ecco la prima mossa da non compiere. In base al contenuto di cui ci occupiamo dipende il pubblico a cui ci rivolgiamo. Se non contasse l’identità della nostra azienda, tutti i siti web sarebbero uguali! Dunque è fondamentale, prima di mettere le mani su un sito vero e proprio, individuare le esigenze di un particolare gruppo di utenti, ovvero la nicchia che vogliamo visiti il nostro indirizzo web.

Una volta compiute le dovute analisi, ecco che diventa fondamentale che esse abbiano una ricaduta pratica tramite strumenti come la keyword research e la SEO. Si tratta di azioni che aiutano a individuare query utili al sito, in modo che esso possa avere maggiore visibilità. L’individuazione delle parole chiave corrette e l’ottimizzazione della pagina sono importantissime per far sì che la nicchia a cui ci stiamo rivolgendo giunga a visitare ciò che abbiamo creato.

Che tipologia di sito web aprire

“Apro un sito classico e poi vediamo…”.

Ecco il secondo pensiero che potrebbe portare al fallimento di un progetto web. Esistono infatti svariati tipi di siti web, il cui aspetto e le cui funzionalità dipendono dall’obiettivo che si vuole raggiungere. Eccone alcuni:

  • Sito vetrina: si tratta di un sito dedicato esclusivamente alla presentazione di un’azienda, che i clienti visitano per scoprire di cosa si occupa e quali sono i suoi valori. Nessuna vendita di prodotti dunque, ma una semplice introduzione alla conoscenza di un’attività. Se realizzato al meglio può portare gli utenti a voler contattare l’impresa per saperne di più.
  • E-commerce: anche in questo caso parliamo di un sito per aziende, ma qui gli utenti navigano appositamente per compiere acquisti. L’e-commerce è un vero e proprio negozio online, in cui vengono presentati i vari prodotti pronti per essere ordinati, pagati e ricevuti a casa dai clienti.
  • Blog: non è necessario che un sito serva solo a vendere. Infatti molti preferiscono aprire un blog per pubblicare contenuti su un determinato argomento. Articoli, recensioni, commenti, si può diffondere qualsiasi tipo di testo, corredandolo con fotografie, video, collegamenti ipertestuali e una grafica accattivante.
  • Sito portfolio: è la piattaforma ideale per chi vuole vendere alcuni servizi. Si tratta infatti della presentazione delle proprie competenze e dei lavori precedentemente svolti, per dare una prova concreta delle abilità professionali di cui si dispone. Un cliente è più portato a fidarsi delle prove tangibili piuttosto che di una semplice promessa.

Per questo è necessario avere ben chiaro qual è il nostro core business. Per pubblicizzare l’attività è utile un sito vetrina, per vendere i prodotti un e-commerce e per pubblicare contenuti un blog. Attenzione però: il web dà la possibilità di avere anche piattaforme ibride. Infatti un sito può essere formato da diverse pagine, ognuna dedicata a un aspetto dell’attività: la presentazione, la vendita, la produzione di contenuti, l’esibizione di lavori precedenti.

Realizzazione siti web aziendali Makeroni
È fondamentale che sia chiaro il tipo di sito da aprire in base alle necessità del suo creatore.

Dal dire al fare (Attenti al mare)

“Ci penso io al sito, mal che vada chiedo a mio cuggino”.

Infine, ecco la terza mossa assolutamente da non compiere. Dal momento in cui abbiamo deciso a chi ci stiamo rivolgendo e di cosa vogliamo occuparci, è utile definire obiettivi concreti per avere ben chiare due cose: quanto investire e come completare il lavoro. Infatti se in alcuni casi è possibile fare da sé, in altri è proprio necessario rivolgersi a una web agency, ad esempio per eseguire azioni più complicate come la lead generation. Ecco alcune piattaforme che possono aiutare nella creazione degli elementi base di un sito.

WIX e Squarespace

Si tratta delle piattaforme più diffuse perché molto semplici da utilizzare in caso si voglia procedere con il fai da te. Purtroppo però le scelte sono limitate ed è molto difficile ricevere un alto punteggio SEO. Dunque la visibilità del sito sarà inevitabilmente bassa.

WordPress

Ad oggi WordPress risulta essere il più versatile degli strumenti, adatto a ogni evenienza. Permette infatti di creare tutte le tipologie di sito: vetrina, e-commerce, portfolio e blog. Eppure, se si vogliono massimizzare i risultati, bisogna ammettere che riesce a esprimere le sue più alte potenzialità solo quando sviluppato da un professionista.

Webflow

Forse meno conosciuto ma molto comodo, Webflow permette di fruire di un servizio di hosting tramite cui importare progetti grafici da altre piattaforme, come Figma o Adobe. Il problema? Bisogna saperci mettere le mani! Senza avere competenze specifiche in questo ambito, è infatti molto difficile capire come funziona il meccanismo.

Shopify

Infine Shopify è una piattaforma molto utile per la creazione di una tipologia di sito in particolare, come intuibile dal nome: l’e-commerce. Rivolta a chi vuole fare da sé, presenta sempre alcuni limiti, anche se è possibile ottenere un risultato professionale con l’acquisto di template grafici ben realizzati.

Definire gli obiettivi da raggiungere nel web darà la grandezza dell’investimento da porre in atto e come completare il lavoro.

Realizzazione siti web aziendali: mosse sbagliate bonus

L'hosting, l'eterno incompreso

“Acquisto questo hosting cinese da 0.23€ all’anno, cosa può andare storto?”.

Ecco un altro passo da evitare. Infatti l’hosting è un elemento spesso trascurato ma fondamentale per la riuscita di ogni progetto sul web. Mettiamola così: se consideriamo il sito come un’auto, l’hosting è il suo motore. Per competere con il resto del mercato è necessario che siano garantite alte performance in maniera costante. Inoltre l’hosting dipende dal tipo di sito aperto: per un e-commerce è meglio un hosting dedicato, mentre per un sito vetrina può andar bene anche un hosting condiviso ma di buona qualità e preferibilmente nel paese di fruizione.

Il Dominio, dove la semplicità aiuta

“Ho pensato di chiamare il mio sito суперкалифрагилистический, anche se faccio fatica a scriverlo suona molto bene ed è carino”.

Ecco infine l’ultimo errore da evitare. Molte volte non si pensa che il nome del sito sia così importante per la riuscita del progetto eppure un dominio semplice e comprensibile da tutti può dimostrarsi una mossa vincente. Basti pensare all’esempio Amazon: uno dei motivi per cui è riuscito a sbaragliare la concorrenza di Ebay in Italia è la facilità nello scrivere correttamente il nome anche se sentito di sfuggita. Se chiediamo a una comune nonna italiana di digitare la parola “Ebay”, quasi sicuramente sbaglierà almeno una lettera. Morale della favola: prima di acquistare un dominio, sempre meglio chiedere alla nonna di scriverlo e controllare che sia giusto!

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